Testimonianze: Gravidanza e psicofarmaci

Mi chiamo Antonella M., ho 39 anni ed abito nel Cilento. Dodici anni fa avevo intenzione d’interrompere la gravidanza della mia terza figlia, perché ero terrorizzata al pensiero che potesse nascere un bambino malformato a causa degli psicofarmaci che prendevo.

Facevo, infatti, uso di Mellerin 50, una sola capsula la sera.

Qualche giorno prima di quello fissato per l’IVG (interruzione volontaria della gravidanza) venni a conoscenza del Telefono Rosso.

Chi me ne parlò mi disse che avrei avuto informazioni chiare, precise, certe, mi sarebbe stato detto con sicurezza se il farmaco poteva provocare malformazione, quale organo poteva colpire ed anche in quale percentuale. Cedendo alla sua forte insistenza, pur se titubante, chiamai e la dottoressa che mi rispose, disse che veri rischi di malformazione, a causa del basso dosaggio del Mellerin, il bambino non ne correva.

Gli unici rischi erano gli stessi che ogni donna in gravidanza ha di partorire una bambino con qualche anomalia o handicap.

L’unico danno che poteva subire il bambino era una crisi di astinenza una volta nato, per cui sarebbe dovuto restare in ospedale al massimo per una decina di giorni.

Così mi decisi a portare avanti la gravidanza solo che invece di partorire presso una clinica vicina, andai all’ospedale di Vallo della Lucania (SA), che era anche dotato di un reparto di neonatologia e pediatria, in grado di curare il bambino se colpito da crisi di astinenza da Melleril. Circostanza che poi non si verificò, perché dopo tre giorni io e la bambina eravamo già a casa.

La bambina ora ha undici anni e gode di ottima salute.

Sei anni fa poi, pur continuando a prendere i Melleril in gravidanza, questa volta, però, da 25 mg anziché da 50, ho dato alla luce un’altra bambina, sana come la sorella ed anche lei gode di ottima salute.

Ho raccontato questa mia esperienza sia per tranquillizzare le donne che fanno uso di Mellerin in gravidanza e sia per ringraziare il Telefono Rosso.

Agropoli, lì 15 aprile 2008 Firmato

Antonella M.

La lettera firmata in originale può essere visionata presso la nostra sede

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5 commenti su “Testimonianze: Gravidanza e psicofarmaci”

  1. vorrei contattare antonella m.di agropoli anch io soffro di depressione e sono al 7 mese di gravidanza ma ho paura di riprendere i farmaci usati 3 anni fa

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  2. abito anch io ad agropoli vorrei contattare antonella m.per sapere a quali medici si è rivolta qui in zona perchè ho di nuovo problemi di insonnia e depressione e sono al 7 mese di grav .e sto male.rossana

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  3. vorrei un’altro figlio ne ho uno di 13,da circa 8 anni soffro di nevrosi compulsiva ossessiva e prendo 2lexotan da6mg 1fluoxetina la mattina.la sera 1lexotan 1trilafon da2mg e mezza anafranil da 75,chi puo’ aiutarmi ad avere delle risposte ho chiamato il tel rosso che dice che si dovrebbe aggiustare la cura ma io ho molta paura

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  4. Salve.nell anno 2009 ho partorito una bimba con diagnosi di coartazione aortica…..operata a 8 giorni di vita con coartectomia end to end ed attualmente sana e bella.al tempo in cui ero in gravidanza facevo uso di eutimil e lexotan nel primo mese e anafranil e lexotan in tutta la gravidanza poiché avevo una forte depressione …..il dottore mi disse che Nn potevo attribuire a questi farmaci la patologia di mia figlia…..io sono terrorizzata attualmente vorrei un altro bimbo ma ho il terrore poiché assumo ancora anafranil 75 uno al giorno…è se anche lo sospendessi oramai non è contaminato tutto il mio organismo?grazie di cuore

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