Varicella in gravidanza

Firenze, lì 15 febbraio 2013

Salve sono Domenico, il papà di un bellissimo bambino di 6 mesi: Gabriele.

Anche se con un po’ di ritardo ci tengo a riportare sul forum la nostra esperienza, perché è anche grazie a voi se adesso posso gioire di mio bambino, se posso guardarlo sorridere dolcemente, se posso guardarlo teneramente mentre dorme con noi nel lettone, se posso abbracciarlo con amore, insomma se le nostre vite da belle sono diventate stupende. Vi sto scrivendo con lui in braccio che dorme: si dice che non bisogna farlo perché si viziano, ma a noi non interessa perché vogliamo tenercelo stretto più tempo possibile.

La gravidanza però non è stata così serena, anzi: sono stati nove mesi di dubbi, ansie e preoccupazioni. Il motivo è stata la varicella di mia moglie.

Abbiamo scoperto di aspettare un bambino nel dicembre 2011, ma la gioia è durata ben poco, infatti pochi giorni dopo è comparsa la varicella. Sinceramente non sapevamo quali potessero essere le conseguenze  anche perché l’ex ginecologa di mia moglie le sconsigliò di fare il vaccino, ma nel momento in cui le dicemmo della malattia ci consigliò vivamente di interrompere la gravidanza. Ricordo ancora quella sera, probabilmente una delle più brutte della nostra vita.

Fortunatamente la stessa sera ho trovato su internet il sito gravidanza felice ed il relativo numero del Telefono Rosso, il quale mi ha messo in contatto con il dott. Noia del Gemelli di Roma, una persona oltre che competente, gentilissima ed umana; infatti ci rassicurò già telefonicamente e ci prese appuntamento per qualche giorno dopo. Quella semplicissima telefonata, dove tra l’altro fu molto chiaro e preciso su quelli che potevano essere i rischi e le relative probabilità, ha evitato che potessimo prendere decisioni avventate…… fortunatamente!!!!

Doveroso è ricordare anche un altro medico, consigliatoci dall’attuale ginecologa di mia moglie, l’infettivologo del Careggi di Firenze, il dott. Trotta che, contattato la mattina seguente, ci ricevette già il pomeriggio dello stesso giorno.

Entrambi i medici furono chiarissimi: contrarre la varicella durante i primi mesi di gravidanza statisticamente è molto raro; però purtroppo a qualcuna capita. Entrambi ci comunicarono che tutte le gravidanze hanno una percentuale, seppur minima, di complicazioni (1-2%) ed a questa percentuale bisogna aggiungere un ulteriore 0,5-2 % di rischio derivante dalla varicella. In questa fase più volte ci si diceva che valeva la regola del “tutto o niente” [dal momento del concepimento fino al 32° giorno dall’ultima mestruazione qualsiasi agente teratogeno o determina un aborto spontaneo precoce o non causa danni] ed avevamo davanti ai nostri occhi tutta la serie di problemi gravi scritta nero su bianco dall’infettivologo: danni a carico dell’encefalo, occhio (microftalmia), cute (cicatrici), apparato intestinale (danni funzionali ed anatomici), apparato urinario (anomalie a carico degli sfinteri della vescica) ed arti (deficit di sviluppo). Inoltre ci era stato detto che se è vero che ci sono delle problematiche che possono essere individuate anche tramite le strutturali, ve ne sono altre che non sono evidenziabili neppure con l’amniocentesi; però quest’ultima accompagnata da un’analisi specifica fatta sul liquido amniotico, in cui si va a ricercare la presenza del virus specifico, ti dice con certezza se il virus è presente o meno nel liquido amniotico. I limiti di tale esame consistono nel fatto che se la ricerca sul liquido amniotico dà esito negativo, indica che non vi dovrebbe essere stata infezione fetale, mentre in caso di positività indica che vi è stata infezione fetale ma non necessariamente una malattia a carico del feto.

Nonostante  tutto e nonostante la quantità impressionante di ecografie (mediamente una ogni 15 giorni) avessero dato esiti incoraggianti, decidemmo lo stesso di fare l’amniocentesi. Per comodità l’amniocentesi è stata fatta al Careggi di Firenze, ma è doveroso dire che il dott. Noia del Gemelli di Roma ci aveva dato tutta la sua disponibilità ad eseguirla lì, ed in ogni caso di valutare insieme i risultati della stessa.

Da quanto scritto è chiaro che non ritengo di poter essere un consigliere in caso sia necessario prendere una decisione come la nostra perché se è pur vero che ti dicono che c’è una probabilità molto bassa, comunque il rischio c’è. Noi abbiamo  deciso di fare l’amniocentesi e fortunatamente è risultato tutto negativo; questo ci ha consentito di vivere più serenamente i restanti 4 mesi di gravidanza, anche perché in caso contrario non avremmo saputo che decisione prendere, dati tutti i punti interrogativi che avevamo. Ovviamente ogni dubbio è stato tolto nel momento in cui Gabriele è venuto al mondo; è stato sottoposto a controlli più approfonditi del normale, tra cui l’encefalografia ed un controllo specifico agli occhi,e fino ad oggi sembra andare tutto per il meglio.

In conclusione, sono consapevole che questo mio commento non aiuterà coloro che si trovano purtroppo nella mia stessa situazione, ma l’unica cosa che abbiamo capito è che non c’è una regola precisa da seguire; si tende a valutare le probabilità in termini di percentuale nonostante si tratti di una cosa importantissima come la vita di tuo figlio. Solo l’istinto ti può aiutare a prendere una decisione e fortunatamente noi abbiamo incontrato medici seri e competenti anche grazie a Gravidanza Felice e  Telefono Rosso.

Buona fortuna a tutti.

Domenico

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14 commenti su “Varicella in gravidanza”

  1. Buongiorno sig. Andrea,
    concordo con angelo. Prima di tutto bisogna accertarsi se realmente si tratti di varicella.
    In ogni caso anche a mia moglie fu prescritto aciclovir nel caso la malattia si fosse manifestata in maniera evidente; invece fu talmente blanda da non essere necessario l’uso del farmaco.
    Le auguro che tutto vada per il meglio.
    Domenico Scialla

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  2. Salve, dopo le vostre info ho telefonato al prof. De Santis, sempre del Gemelli di Roma, persona delicatissima nonostante tra i miei pianti al telefono cercassi di spiegargli la situazione. Lui mi ha consigliato di prendere un appuntamento in day hospital presso il Gemelli una volta caduta anche l’ultima crosticina.
    Al momento su indicazione dell’infettivologo del ps del Gemelli sto seguendo la cura con lo Zovirax. Veramente passo da momenti di ‘serenità’ dove mi dico che vada tutto bene a momenti di assoluto sconforto.. Poi intorno a me iniziano a dirmi che dovrei abortire entro i termini previsti della legge e ciò che vedo è solo nero…
    Scusatemi sono giorni veramente molto pesanti..
    Grazie per il vostro supporto.
    Valentina

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  3. Carissima VALENTINA,

    da parte mia ti consiglio di portare avanti tranquillamente il tuo bambino,
    che è una persona umana fino dal primo istante del concepimento.
    E soprattutto è tuo figlio: unico ed irripetibile!

    Se hai parlato con il Prof. De Santis del Gemelli,
    sei in buonissime mani. E la struttura del Gemelli stesso
    ed il Day Hospital ostetrico
    è ottima per quello di cui hai bisogno.

    Credo che quelli che ti consigliano di abortire sicuramente
    non hanno l’esperienza e la competenza del Prof. De Santis:
    è facile per loro dire “abortisci”, ma dopo porteresti tu dentro di te
    la ferita profonda dell’aborto.
    Ti consiglio di fidarti di De Santis e semmai suggerisci
    a quelli che ti dicono di abortire di parlare anche loro con lui.

    Un abbraccio forte,
    Marica

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